OCD

MALATTIE A CARATTERE EREDITARIO
PREMESSA
Sono molte le patologie a carattere ereditario, congenite o meno, che possono colpire il Pastore Australiano. In letteratura scientifica si arriva ad elencarne una quarantina. La  prima domanda a sorgere spontaneamente a questo punto e’: “quali si presentano con maggior frequenza?”, “quali ci devono preoccupare maggiormente?” Il mondo scientifico a questo proposito è concorde nell’affermare che è molto difficile stabilire l’esatta incidenza delle varie patologie, perché molte di esse sono ancora poco studiate, alcune derivano dalla mutazione di più geni, altre possono ritenersi ad eziologia polifattoriale, cioè derivare sia da un’alterazione genetica che dall’influenza di fattori ambientali. A volte, quand’anche si conoscano i geni coinvolti nella patologia in questione, se ne ignorano le modalità di trasmissione; in altri casi, pur conoscendo i geni responsabili della patologia e le modalità di trasmissione delle loro mutazioni, non si è in grado di mettere a punto un dna-test che identifichi i soggetti malati o i portatori sani. Per ultimo, ma non per questo di minore importanza, la mancanza di professionalità cultura e moralità da parte di chi, senza né coscienza né scrupoli, usa in riproduzione soggetti non controllati, influenzano senza dubbio sia l’incidenza delle malattie ereditarie che la stima numerica dei soggetti malati o portatori da parte della comunità scientifica.
A differenza di ciò che accade in altri paesi europei, in cui i club di razza talvolta  possono addirittura imporre delle normative al proprio Ente Cinofilo Nazionale, lo IASA, prendendo atto dell’organigramma della cinofilia ufficiale Italiana, non può fare altro che limitarsi a suggerire delle linee guida. Esse vanno considerate  come suggerimenti utili a chiunque voglia occuparsi di Australian Shepherd, sia esso iscritto o meno al Club, sia esso allevatore con o senza affisso, sia esso un semplice proprietario.

OCD

Si tratta di una patologia ad eziologia multifattoriale che colpisce alcune cartilagini articolari durante la fase di accrescimento del cane (4-10 mesi).

Si definisce una patologia di tipo multifattoriale perché se ne riconosce senza dubbio una concausa genetica, una alimentare (sovralimentazione ed eccesso di integrazione di calcio che inducono una crescita troppo rapida) ed una ambientale (esercizio fisico esagerato ed inadeguato all’età dell’animale).

L’OCD può colpire vari tipi di articolazioni: nella maggioranza dei casi si tratta della scapolo omerale, ma può essere interessata anche quella del gomito, del ginocchio, del garretto.

In particolare, se ad essere colpita è una sola articolazione la sintomatologia dolorosa indurrà nel cane una evidente zoppia; se al contrario ad essere colpite sono più articolazioni, il cane tenderà ad assumere particolari posture antalgiche in decubito, piuttosto che andature impacciate e stentate durante il movimento.
E’ una patologia in grado di causare notevoli disagi, rendendo difficoltosa o addirittura impedendo la deambulazione e, di conseguenza, il normale svolgimento della vita dell’animale.

 

Ma qual è il meccanismo di insorgenza dell’OCD?

Durante il periodo dell’accrescimento del cane lo spessore delle cartilagini articolari tende progressivamente a diminuire perché la loro porzione più profonda (quella confinante con l’osso) lentamente si trasforma in tessuto osseo. Affinché il processo avvenga in modo corretto, lo strato più superficiale della cartilagine (quello rivolto verso lo spazio intra articolare) deve mantenere sempre un certo spessore. Se invece il processo di trasformazione della cartilagine in favore del nuovo osso avviene troppo lentamente, la cartilagine superficiale diventa troppo spessa, perde elasticità e resistenza: condromalacia.

Questa alterazione della consistenza della cartilagine articolare sopraggiunge perché il liquido sinoviale non è in grado  di penetrare attraverso l’intero spessore cartilagineo fornendo i nutrienti necessari. La cartilagine di superficie, maggiormente esposta alle sollecitazioni meccaniche impartite dal movimento dell’animale ed a eventuali microtraumi, tenderà  progressivamente a fessurarsi, finché veri e propri lembi si staccheranno dall’osso sottostante per vagare nello spazio intra articolare, inducendo un processo infiammatorio acuto decisamente doloroso.

La diagnosi si effettua tramite esame radiografico, dal quale si evidenzia  un’alterazione del profilo della superficie articolare ed eventualmente la presenza nello spazio articolare di un vero e proprio chip.

Come si cura l’OCD?

La terapia chirurgica si consiglia generalmente nei cani giovani, in quanto le lesioni cartilaginee primarie non sono ancora complicate da fenomeni artrosici secondari; per i cani adulti si procede generalmente con una terapia conservativa a base di anti infiammatori a meno che radiograficamente non sia risultata la presenza di chip articolari. In questo caso, generalmente per via artroscopica, si tende a operare un “courettage chirurgico” al fine di stimolare la produzione di tessuto fibrocartilagineo di riparazione.