Epilessia

MALATTIE A CARATTERE EREDITARIO
PREMESSA
Sono molte le patologie a carattere ereditario, congenite o meno, che possono colpire il Pastore Australiano. In letteratura scientifica si arriva ad elencarne una quarantina. La  prima domanda a sorgere spontaneamente a questo punto e’: “quali si presentano con maggior frequenza?”, “quali ci devono preoccupare maggiormente?” Il mondo scientifico a questo proposito è concorde nell’affermare che è molto difficile stabilire l’esatta incidenza delle varie patologie, perché molte di esse sono ancora poco studiate, alcune derivano dalla mutazione di più geni, altre possono ritenersi ad eziologia polifattoriale, cioè derivare sia da un’alterazione genetica che dall’influenza di fattori ambientali. A volte, quand’anche si conoscano i geni coinvolti nella patologia in questione, se ne ignorano le modalità di trasmissione; in altri casi, pur conoscendo i geni responsabili della patologia e le modalità di trasmissione delle loro mutazioni, non si è in grado di mettere a punto un dna-test che identifichi i soggetti malati o i portatori sani. Per ultimo, ma non per questo di minore importanza, la mancanza di professionalità cultura e moralità da parte di chi, senza né coscienza né scrupoli, usa in riproduzione soggetti non controllati, influenzano senza dubbio sia l’incidenza delle malattie ereditarie che la stima numerica dei soggetti malati o portatori da parte della comunità scientifica.
A differenza di ciò che accade in altri paesi europei, in cui i club di razza talvolta  possono addirittura imporre delle normative al proprio Ente Cinofilo Nazionale, lo IASA, prendendo atto dell’organigramma della cinofilia ufficiale Italiana, non può fare altro che limitarsi a suggerire delle linee guida. Esse vanno considerate  come suggerimenti utili a chiunque voglia occuparsi di Australian Shepherd, sia esso iscritto o meno al Club, sia esso allevatore con o senza affisso, sia esso un semplice proprietario.

Epilessia

L’epilessia è una malattia neurologica caratterizzata da un’anomalia nell’attività cerebrale a carico di un certo numero di neuroni facenti parte della sostanza grigia.

L’attività parossistica di questi neuroni della durata di poche decine di secondi esita in quella che viene definita “crisi epilettica”. La manifestazione esteriore di questa attività dipende dall’ampiezza del tessuto cerebrale coinvolto.

In questa sede ci interessa trattare l’epilessia primaria o idiopaticacioè quella forma di epilessia la cui causa non siamo ancora in grado di identificare con i metodi diagnostici attualmente a disposizione; al contrario l’epilessia secondaria trae origine da cause metaboliche (es. iperglicemia, ipoglicemia), tossiche (glicole etilenico), traumatiche (ematomi), neoplastiche, infettive (cimurro). Tutte le forme di epilessia secondaria sono da considerarsi non come delle forme patologiche bensì i sintomi di lesioni organiche diagnosticabili tramite esami ematochimici, tossicologici, radiografie, tac…..

L’eziologia dell’epilessia primaria, come abbiamo detto, è ancora sconosciuta, ma si ritiene univocamente responsabile una componente genetico/ereditaria; per questo motivo si consiglia caldamente l’esclusione definitiva dei soggetti affetti dalla carriera riproduttiva.

L’epilessia idiopatica è tipica dei cani di taglia medio-grande e si manifesta tra il primo ed il quinto anno di età. Esistono crisi epilettiche generalizzate, con perdita di coscienza, attività motoria involontaria diffusa a tutti i muscoli del corpo, perdita di urine e feci, oppure crisi epilettiche parziali, durante le quali il cane mantiene il contatto con il mondo che lo circonda (anche se può fare cose insolite) e può avere contrazioni involontarie di pochi gruppi muscolari. Questo secondo tipo di crisi è il più difficile da riconoscere.
La crisi epilettica può essere preceduta dall’aura: è una fase di alcuni secondi durante i quali il cane sembra accorgersi dell’arrivo della crisi. Appare spaventato, irrequieto e cerca il proprietario.
Dopo la crisi si può verificare una sintomatologia postictale, per un tempo di durata variabile, solitamente di alcuni giorni. La sintomatologia postictale consiste in alterazioni del comportamento, come eccessiva sete, voracità, iperattività. In alcuni casi questa fase è caratterizzata da transitori disturbi neurologici evidenziabili all’esame neurologico. Nell’epilessia idiopatica le crisi si ripetono, più o meno a cadenza costante, per molti anni consecutivi, spesso per tutta la vita. In genere tra la prima e la seconda crisi passa almeno un mese. Tra una crisi e l’altra il cane è perfettamente sano e normale, ma naturalmente immediatamente dopo la crisi il cane può avere le alterazioni del comportamento e dell’esame neurologico di cui già detto, riferibili al periodo postictale. Con il tempo le crisi si possono ravvicinare, distanziare, intensificare o ridurre di intensità. La sintomatologia insomma si può modificare con il tempo perché il cervello è un sistema plastico, che si adatta e che cambia insieme a tutto il resto del corpo.